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_Lo sguardo di una insider
_Una guida contemporanea al meglio di Genova
_Dieci passeggiate lente tra musei, cantautori, carruggi, sguardo internazionale, buon cibo e con l’anima a posto.
_Svelano i loro luoghi del cuore di Genova: Maurizio Carucci, Barbara Fiorio, Max Manfredi, Bruno Morchio, Sara Rattaro
“Ho scritto Genova una guida”, racconta l’autrice “perché in nessun altro luogo come nella mia città natale è evidente che dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior, e io ho voluto raccontare la ricchezza di questo letame e la bellezza di questi fiori.”
Silvia Merialdo. Genovese di nascita e formazione, dopo la laurea in fisica ha preso il mare per collezionare diverse esperienze di ricerca scientifica nel Regno Unito e in Germania. La passione della lettura e per il mondo del libro l’ha riportata in Italia e oggi lavora come redattrice scientifica all’interno della Zanichelli. Appena ha qualche giorno libero va in montagna, sulla roccia delle Dolomiti o sulla neve delle valli piemontesi. Se poi ha qualche giorno in più, scappa in Asia, di cui ama allo stesso modo le metropoli sovraffollate come Seul o Calcutta e i territori disabitati come le steppe kirghise o i ghiacciai himalayani.
Gli Imperdibili di Genova
1. Perdersi nei caruggi. È nei vicoli stretti e bui, nel cuore della città vecchia, che troverete l’anima più vera della città. Nel labirintico intrico dei caruggi, ogni pietra ha una storia da raccontare: i palazzi medievali, le chiese dalla facciata sobria e dagli interni barocchi, le botteghe storiche, le edicole votive e le minuscole piazze. Nelle vecchie osterie dei caruggi potrete poi gustare i piatti tradizionali della cucina ligure, come le trofie al pesto o la farinata, e provare la focaccia genovese in uno dei numerosi panifici.
2. Scoprire lo sfarzo dei palazzi nobiliari. La storia di Genova è quella di una repubblica oligarchica di mercanti e navigatori: ne sono testimonianza le decine di palazzi delle famiglie nobiliari che di fatto avevano il potere della città. Iniziate da via Garibaldi, la strada costruita per le più potenti famiglie aristocratiche genovesi, e proseguite per i vari palazzi iscritti al registro dei Rolli, l’elenco delle abitazioni adibite a ospitare re, papi e imperatori in visita ufficiale a Genova.
3. Visitare il Porto Antico. In quello che è stato il più antico bacino portuale della storia di Genova, oggi troverete lo spazio realizzato da Renzo Piano, un’area sul mare dove passeggiare e godersi il sole. È qui che si trova l’Acquario, il più grande d’Europa, e il Galata Museo del Mare, con le sue esposizioni multimediali che raccontano il rapporto fra Genova e il mare.
4. Respirare l’aria degli antichi borghi marinari. Uno dei luoghi più fotografati di Genova è la piccola spiaggia di Boccadasse, incastonata fra le antiche case dei pescatori, con i gatti appisolati sulle barche e con l’aria da antico borgo marinaro. Ma anche a Nervi, nell’estremo Levante cittadino, si respira la stessa aria, con il piccolo porticciolo e la passeggiata protesa sul mare.
5. Prendere un ascensore per vedere la città dall’alto. Genova è una città verticale: basta salire in alto con un ascensore o una funicolare per godere di splendidi panorami sui tetti della città, sul porto e sul mare. Spianata Castelletto è forse il belvedere più famoso: ci si arriva a piedi o con con uno storico ascensore dalle fattezze liberty e da lì si gode una vista struggente su tutta Genova. Ma non è l’unico: per esempio potete salire al Righi con la funicolare ed esplorare il parco urbano delle mura e dei forti per avere una vista indimenticabile sulla città.
TOP5, inedite e originali classifiche delle guide incentro
TOP 5 CANZONI SU GENOVA
Una playlist di canzoni con il cuore a Genova, e dove ascoltarle
1. La città vecchia di Fabrizio De André. De André ci porta fra i vicoli più bui di Genova, “dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi”, dove convivono prostitute, alcolizzati, ladri, assassini e un vecchio professore che dilapida la sua pensione con quella che lui chiama “pubblica moglie” (nella versione originale non censurata, molto più esplicitamente “specie di troia”). Anche se la canzone è del 1965, certi vicoli di Genova non sono poi tanto cambiati. De André si ispirò alla poesia La città vecchia di Umberto Saba che descrive una Trieste di vicoli scuri e malfamati, di marinai e prostitute. Ma se per Saba in ognuno di loro si agita il Signore, per De André il buon Dio “ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi”, parole prese in prestito a una poesia di Jacques Prévert. Da ascoltare fra via del Campo e il ghetto ebraico.
2. Genova per noi di Paolo Conte. Scritta da Paolo Conte e pubblicata per la prima volta nell’album omonimo da Bruno Lauzi nel 1975, è diventata una delle canzoni più famose su Genova. Il “noi” del titolo, ovvero quelli “con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così”, si riferisce ai piemontesi che arrivano a Genova, pieni di stupore e paura di fronte al mare scuro, al sole accecante e al vento di mare. Paolo Conte, nato ad Asti, è sicuramente uno di loro. Da ascoltare a Caricamento in una giornata di sole per assaporare ciò che Genova significa per loro: “scimmia di luce e di follia, foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia”.
3. Chi guarda Genova di Ivano Fossati. “Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare”. Nel suo album La pianta del tè del 1988 Ivano Fossati, enuncia una sacrosanta verità: a girarla a piedi, si ha spesso l’impressione che Genova dia le spalle al visitatore, come se fosse sempre girata dalla parte sbagliata. Mobili da avvocato e gerani che contano più delle parole d’amore: in questa canzone c’è tutta l’atmosfera dei piccoli scorci della città e di una gioventù semplice e scanzonata. Da ascoltare al Porto Antico, su un traghetto al largo della costa, per rendersi conto che per guardare Genova in faccia bisogna prendere il mare.
4. La gatta di Gino Paoli. La “vecchia soffitta vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu” è la casa dove Gino Paoli viveva a Boccadasse prima di diventare famoso: una soffitta da bohémien dove dipingeva e componeva canzoni, in compagnia della moglie e della sua gatta. La gatta uscì nel 1960 sul lato A di un 45 giri. Da ascoltare a Boccadasse, in una sera stellata.
5. Genova blues di Francesco Baccini. In questo blues dedicato alla sua città natale e uscito nel 1990 nell’album Il pianoforte non è il mio forte, Genova è dipinta come una città “strana”, “sorda”, “chiusa”, fatta di segreti e di cose non dette: “se questi muri sapessero parlare anche le strade potrebbero arrossire”. La città di chi si lamenta, “bella sì, ma da ricordare”, ma soprattutto una città rossoblu, red and blue, cioè tifosa del Genoa (e ci scusino i tifosi della Sampdoria). Da ascoltare a Marassi, davanti allo stadio.
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