Rimini e le terre malatestiane una guida

Gli Imperdibili di Rimini le terre malatestiane

Gli imperdibili di Rimini e le terre malatestiane

1. Prima di Rimini c’era Ariminum e una visita alla città oggi non può prescindere da un tuffo in questo passato lontano ma ancora così presente. Sono infatti di età romana alcuni dei simboli cittadini, come il ponte di Tiberio e l’arco di Augusto. Ma l’esplorazione della città romana è anche l’occasione per immergersi nella vita quotidiana di un medico dell’epoca nella domus del Chirurgo o per chiedersi quanti altri tesori sono ancora nascosti sotto i nostri piedi e aspettano solo di essere riportati alla luce.

2. Tra le “pietre” di Rimini, come le chiamava il critico inglese Adrian Stokes, quelle del Tempio malatestiano sono sicuramente fra le più affascinanti. L’edificio potrebbe da solo valere una gita in città e può essere usato come una sorta di libro-guida monumentale su uno dei suoi periodi di massimo splendore, quello della signoria malatestiana in epoca rinascimentale. Fatevi trasportare dai sogni di gloria di Sigismondo Pandolfo e dalla storia d’amore con Isotta degli Atti, dalla perfezione delle proporzioni scelte da Leon Battista Alberti o dalla squisita qualità artistica delle decorazioni. Ma attenzione, può creare dipendenza…

3. Si tratta di un altro tipo di sogni, ma quelli messi su pellicola da Federico Fellini hanno conquistato il mondo. Venire a Rimini senza perdersi nelle sue invenzioni, ricercando gli angoli della città da cui ha saputo trarre ispirazione sarebbe un’esperienza incompleta. Il cinema Fulgor, il Grand Hotel, la “Palata” – solo per fare qualche esempio – possono così diventare portali che ci liberano dal nostro quotidiano per permetterci fugacemente di intravedere una dimensione onirica e delicata, che ci ricorda come la vita non sia fatta di sole cose, ma anche di sentimenti ed emozioni. Lasciate che sia il figlio prediletto di questa città a ricordarvelo.

4. Rimini non sarebbe Rimini senza il suo rapporto con il mare. Una relazione che è cambiata moltissimo nel corso dei millenni, ma che non ha mai perso di importanza. Passeggiare sul lungomare e sui moli è l’occasione perfetta per ricordare le navi che all’epoca dei Romani mettevano Ariminum in contatto con il resto del mondo, ripensare alle vite dei pescatori di borgo San Giuliano e dei rischi che correvano per guadagnarsi di che vivere, o immaginare le avventure dei bagnini che qualcuno ha anche proposto di tutelare come Patrimonio immateriale dell’Umanità!

5. Durante il dominio dei Malatesta Rimini era uno stato potente, ma fragile, sempre sotto la minaccia dei vicini che ambivano a espandersi a sue spese. Il ricordo di quest’epoca che assume i connotati della leggenda è per noi oggi l’occasione perfetta per esplorare l’entroterra riminese, tra la Valmarecchia e la Valconca, con i tanti suggestivi borghi fortificati, il sistema di rocche difensive e i paesaggi pittoreschi che ogni curva della strada sa regalare.