_Lo sguardo di un insider
_Una guida contemporanea al meglio di Treviso
_Otto passeggiate lente tra musei, l’acqua, osterie, buon cibo e con l’anima a posto.
_Svelano i loro luoghi del cuore di Treviso: Fulvio Ervas, Mario Martinelli, Giandomenico Mazzocato, Andy Rementer, Giovanna Zucca.
“Ho scritto Treviso una guida”, racconta l’autore “per provare a specchiarmi nelle acque di una città dove affondano le mie radici ma che non ho mai capito fin quando non me ne sono allontanato.”
Marco Boscolo. (Montebelluna 1979) Ha solo recentemente scoperto che il paese dove ha passato la sua infanzia, Cornuda, è stato teatro di un’importante battaglia del Risorgimento, la prima in cui si combatté uniti per l’Italia. Forse, non si sa per certo. Di sicuro, raggiunta la maggiore età, ha voluto vedere un pezzetto di mondo arrivando addirittura a Bologna, dove studia Filosofia e poi si ferma per fare il giornalista. Appassionato di scienza, ha poi davvero viaggiato in Senegal, Etiopia, Zambia, Scozia, Sudafrica, Iran, Indonesia, Francia, Spagna, Singapore per realizzare audiodocumentari, reportage e video. Assieme a Sara Urbani ha scritto Bologna una guida (2017) e sta studiando il russo. Nel tempo libero scrive di musica, canta in un coro e ogni tanto dorme.
Gli Imperdibili di Treviso
1. Lasciarsi abbagliare dai riflessi del sole sul Sile. Sebbene Treviso sia incastonata in mezzo alla pianura veneta, dentro mura ha conservato quasi per intero il proprio patrimonio di fiumi e cagnani, il sistema di canali che ha alimentato per secoli i mulini cittadini. La città assume così una conformazione quasi di isola di terraferma, con ponti, chiuse, imbarcaderi, isolette e case che sembrano sorgere direttamente dalle acque, plasmandone in modo unico la personalità. Non potete dire di essere stati a Treviso se almeno una volta non avete osservato la curva sinuosa del Sile all’altezza del ponte Dante e il gioco di riflessi tra l’acqua e le facciate dei palazzi.
2. Farse vedar in Piazza dei Signori. La piazza, anzi il sistema di piazze che ruota attorno al Palazzo comunale, è il cuore della vita cittadina. Qui da secoli si fa la politica pubblica della città, prima nella piazza, ora nel Salone dei Trecento che ospita il Consiglio comunale. Ma questo è anche il “salotto buono” di Treviso, dove il sabato si giunge dopo aver guardato le vetrine di Calmaggiore e di via XX Settembre.
3. Inseguire Tommaso da Modena. È in tutto e per tutto una vera e propria star dell’arte medievale e ha lasciato il suo segno inconfondibile in molti luoghi emblematici della città, da San Niccolò a Santa Caterina, ma anche in altri siti meno prevedibili. Lo possiamo usare come bussola per orientarci nel periodo di massimo splendore del Comune medievale, quando la città aveva un’impronta diversa da quella odierna.
4. Far quatro ciacole in osteria. Se i corsi d’acqua sono le vene della città, le osterie ne costituiscono il sistema nervoso. La vita dei trevigiani è cadenzata dalle visite alle osterie, per una breve pausa in mezzo a una giornata frenetica, per incontrare gli amici e i clienti abituali, per mangiare un bocòn ristoratore. Capirete molto della personalità di Treviso e dei suoi abitanti se vi lasciate coccolare dal ritmo antico delle osterie che, per inciso, offrono un bengodi di tramezzini e cicchetti da innaffiare con vino e spritz.
5. Andare a caccia di affreschi. Per secoli i trevigiani hanno affrescato l’esterno dei propri palazzi come segno di prestigio e buon gusto, tanto che la città si è guadagnata il soprannome di urbs picta, città dipinta. Il tempo ha cercato di cancellare fregi, decorazioni e veri e propri quadri dai muri, ma ci è riuscito solo in parte e la città, soprattutto in certi scorci, sembra un vero e proprio museo a cielo aperto. Noi della guida incentro abbiamo i nostri dipinti preferiti: quali saranno i vostri?
TOP5, inedite e originali classifiche delle guide incentro
TOP5 Dove baciarsi in riva all’acqua
In uno dei suoi spettacoli della serie “Album”, Marco Paolini fa incontrare il protagonista trevigiano con una ragazza di Parma. La prima volta che lei lo viene a trovare in città, lui la sfida: un bacio ogni volta che incontrano l’acqua. Alla fine saranno tanti, noi ve ne suggeriamo cinque.
1. Ideale per gli innamorati la passeggiata da porta Santi Quaranta e porta Calvi lungo il canale difensivo che si va a immettere nel Sile. Sotto un salice, mentre i cigni e le oche nuotano placide, ogni metro della riva è perfetto per far incontrare le labbra e sospirare.
2. Via Angelo Giustinian Recanati è una via pedonale che si imbocca dall’omonima piazza dietro porta Altinia. Corre lungo il Sile fino a via Reggimento Italia Libera, oltre la quale prosegue diventando via Bastione San Paolo. Anche qui, sotto gli alberi, liberi di sedervi ad ammirare il placido scorrere delle acque è facile che le mani si tocchino, specialmente se ci passate di sera alla luce dei lampioni.
3. Il ponte di fronte a porta Altinia è poco frequentato da quanto è stato reso pedonale e vi si vede solamente qualche turista. Offre però una bella visuale su due anse del Sile che sembrano abbracciare le mura Rinascimentali: quale miglior situazione per un abbraccio anche tra due cuori amanti?
4. Il ponte sul Siletto (o Roggia) in via Avogari è a due passi dal Duomo: se volete sentirvi ancora adolescenti per qualche ora, perché non fermarsi qui, magari sedendosi sul parapetto, e lasciare che il rilassante sciabordio del canale vi spinga al bacio?
5. In primavera, ma anche nelle giornate limpide d’autunno e inverno, la Restera offre una scelta praticamente infinita di luoghi dove abbandonarsi al romanticismo. Abbiate solo l’accortezza di superare il sovrappasso della ferrovia per allontanarvi dai rumori della città e di non spingervi troppo vicino all’ospedale per trovarvi nell’atmosfera adatta
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